Il magico mondo degli Influencer… dalla Cina al nostro Paese, passando per Chiara Ferragni

di Silvia Menini

Lo sapevate che la Cina ha oscurato gli account di alcuni top influencer per “ostentazione di ricchezza”?

3 di essi, dal nome impronunciabile sono totalmente sono scomparsi dal web.

Il governo avrebbe infatti scelto di oscurare gli account delle star digitali con l’obiettivo di reprimere le disuguaglianze sociali, secondo quanto riportato da Wwd.

La testata statale The Cover spiega che il divieto fa parte del tentativo della Cina di creare

un “ambiente socio-ecologico che sia civilizzato, sano e armonioso”.

A tal proposito Douyin, la versione cinese di Tik Tok, ha dichiarato di aver rimosso 4.701 messaggi e 11 account dal 1° al 7 maggio. Xiaohongshu, noto anche come RED, una piattaforma di social media ed e-commerce cinese, ha affermato di aver ripulito 4.273 post “illegali” nelle ultime due settimane e chiuso 383 account, e Weibo, il Twitter cinese, ha reso noto di aver rimosso più di 1.100 contenuti nel periodo, dopo aver svolto un lavoro di gestione speciale su “contenuti orientati al valore indesiderato”, compresi i contenuti “che ostentano ricchezza e adorano il denaro”.

Cerchiamo ora di capire come ostentavano ricchezza questi influencer:

Wang, residente a Pechino, è noto per essere un collezionista di rare borse Hermès e di gioielli in giada. Recentemente ha aperto un negozio di luxury second hand, e poco tempo fa è stato fotografato mentre partecipava a un evento Bmw a Cannes con Naomi Campbell.

Baoyu Jiajie proviene da una famiglia che possiede una catena di mercerie a Hong Kong e Macao. Nei suoi contenuti è spesso ritratta durante eventi e cene esclusivi insieme alle celebrità locali.

Bo Gongzi, anche lei amante di Hermès, pubblica spesso post sulle sue esperienze di shopping e condivide contenuti dai numerosi viaggi di lusso, oltre che dalle sfilate e dagli eventi dell’alta gioielleria.

La strategia cinese ha ovviamente lasciato interdetti non solo i diretti interessanti ma anche le aziende che collaboravano con gli influencer.

Forse dopo gli ultimi avvenimenti questa notizia non ci coglie totalmente impreparati anche se lo stupore e qualche polemica sono inevitabili. Sia negli Stati Uniti che in Italia, infatti, sono state ultimamente introdotte regole per tutelare in primo luogo i consumatori. Ovviamente l’”ostentazione di ricchezza” non è un reato ma i creator sono tenuti a palesare chiaramente i legami con le aziende in caso di collaborazioni retribuite. Sempre più spesso gli influencer specificano infatti il tipo l’entità delle partnership con marchi di moda, beauty, food e hospitality attraverso gli hashtag #adv, #supplied e #gifted.

Piattaforme come Instagram e TikTok hanno introdotto dei tool che permettono di mettere online contenti “in collaborazione con”. Nonostante ciò, alcuni influencer continuano a pubblicare messaggi non sempre cristallini.

Dopo quello successo con Chiara Ferragni, a gennaio l’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato delle ‘Linee guida’ volte a garantire il rispetto da parte delle star dei social media delle disposizioni del ‘Testo unico sui servizi di media audiovisivi’. A influencer e content creator è richiesto di attenersi a una nuova serie di regole relative innanzitutto alla trasparenza sulle pubblicità, con sanzioni previste che possono oscillare tra i 10mila e i 250mila euro.

Destinatarie delle nuove norme sono le figure che vantano almeno un milione di follower sulle proprie piattaforme o social media e abbiano superato su almeno uno di essi un engagement rate medio pari o superiore al 2% (a significare che almeno il 2% dei contenuti pubblicati abbia suscitato reazioni, in termini di like o commenti, da parte degli utenti).

Per coloro che non superano la soglia stabilita del milione di follower, restano validi gli obblighi legali già in vigore, che li vedono dover sottostare alla legislazione italiana sulla pubblicità ingannevole e sulle pratiche commerciali scorrette.

 

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